venerdì 5 luglio 2013

XBOX ONE



In un’intervista rilasciata a Official Xbox Magazine, il senior product manager di Microsoft Mike Lavin ha spiegato come funzionerà il nuovissimo sistema di reputazione introdotto con Xbox One. Questo sistema lavorerà in tandem con i dati presi sul cloud e, ci viene assicurato, sarà capace di distinguere i cosiddetti “troll” e in genere tutti i giocatori che si comportano in maniera molesta o scorretta, isolandoli da quelli più assennati. Uno dei punti fondamentali, secondo Lavin, è che nonostante la Party Chat rimarrà opzionale anche su Xbox One, Microsoft spera che sempre più persone vorranno giocare online comunicando vocalmente con gli altri giocatori a loro estranei, e per ottenere questo scopo c’è bisogno di una community con gente matura che non sia troppo incline a “urlarsi insulti ogni dieci secondi”, e che sia libera dai cosiddetti “griefer”, dai prepotenti e da tutto questo genere di giocatori. Che, a dirla tutta, esistono dal primo momento in cui è esistito il gioco online, quindi questi buonissimi propositi ci sembrano un po’ utopici. Eppure secondo Lavin, il nuovo sistema di reputazione, che andrà a rimpiazzare l’attuale sistema a “cinque stelle” di Xbox 360, riuscirà a fare miracoli: «In definitiva se c’è una piccola percentuale di popolazione che causa alla restante popolazione dei grossi fastidi, dovremmo essere in grado di identificare questi individui. Quindi ci saranno cose molto buone da questo punto di vista per i giocatori che si limitano a comportarsi bene e correttamente. E si cominceranno a vedere alcuni effetti se si continuerà invece a giocare in modi non consigliati o infastidire gli altri utenti. Probabilmente chi si comporterà così si ritroverà sempre più spesso a giocare con chi si comporta in modo simile al suo» Quindi Xbox One riuscirà a isolare i “troll” e confinarli in partite fra troll: non riusciamo nemmeno a immaginare che bolgia infernale possano essere quelle sessioni di gioco! Una sorta di “Breakfast Club” videoludico dove vengono raccolti tutti i “ragazzacci”. E Lavin continua con un punto davvero fondamentale, spiegando che non sarà possibile organizzarsi in gruppi di “votatori” per cospirare contro questo o quell’utente, e abbassargli la reputazione (magari immeritatamente): «Ci tengo molto a chiarire una cosa: non c’è assolutamente alcun modo per cui un conglomerato di persone potranno cospirare per far affossare la reputazione di un utente nel sistema. Il modo in cui questo sistema è progettato riesce fondamentalmente a fermare iniziative del genere. Il calcolo viene fatto lungo un determinato periodo di tempo. Se ad esempio vediamo che un giocatore richiede continuamente di non giocare più con un altro, che questo altro giocatore viene costantemente bloccato, che questo giocatore è oggetti di azioni che lo redarguiscono perché manda le sue foto da nudo a gente che non vuole vedere le sue foto da nudo… ecco, cose clamorose come queste possono ridurre molto velecomente il livello di reputazione» Oltre al nuovo sistema di reputazione, Lavin ha sostenuto che l’utilizzo del cloud da parte di Xbox One sarà di grande aiuto nel prevenire l’utilizzo dei cheat durante i giochi, poiché permetterà agli sviluppatori di utilizzare direttamente dei server dedicati, invece di affidarsi alla connessione peer-to-peer fra giocatori: «Ho letto qua e la nei forum diverse voci riguardante gente che smanetta con i propri router per ottenere vantaggi ingiusti in questo o quel gioco. Siamo estremamente seri nel porre fine a questo modo di barare con ogni nostra capacità, e continueremo a investire per stanare questi imbroglioni. […] Visto che con Xbox One offriamo agli sviluppatori tutta questa potenza di calcolo gratuita, stiamo fortemente spingendo per far hostare i giochi su server dedicati. Ne vedrete un grosso esempio su Forza - Forza Motorsport 5 è basato sui server, e quindi elimina quasi completamente la possibilità di manipolare il router e ottenere questi vantaggi non giusti» E poi conclude: «Crediamo che se la gente sfrutterà in massa i vantaggi che può offrire il cloud computing, dovremmo iniziare a vedere una flessione molto sensibile del problema dei cheat che sono difficilmente evitabili nelle partite dove l’host è uno dei giocatori» Cosa ne pensate? Di certo sarebbe veramente bello che questo sistema funzionasse come spera Microsoft, ma che volete farci: finché non vediamo, non crediamo.

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